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COME SI BANCHETTAVA NELL’ANTICA MESOPOTAMIA?

Proseguiamo il nostro viaggio nell’antica Mesopotamia con un bel party antico!

antica mesopotamia

Come banchettavano i popoli Sumeri, Babilonesi ed Assiri?

O meglio come banchettavano i loro re, i nobili e la classe sacerdotale?
Perchè ovviamente mentre il popolino si doveva arrangiare con pietanze semplici, i nostri nobili mesopotamici non si facevano mancare nulla.

Ma parliamo prima di chi questi banchetti li preparava:

I CUOCHI MESOPOTAMICI

Cuochi al lavoro nelle cucine reali. Rilievo dal palazzo di Assurbanipal a Ninive VII secolo aC. Fonte.

I cuochi mesopotamici chiamati nuhatimmu in lingua accadica, cuocevano i cibi alla fiamma, alla brace, arrosto o bolliti utilizzando cenere bollente o tizzoni poggiati sulla brace per modulare il calore di cottura.
Per cuocere il pane utilizzavano un forno verticale cilindrico di argilla, con le pareti ben riscaldate sulle quali si cuocevano degli impasti di pasta non lievitata.

Questo forno chiamato anticamente tinuru, esiste ancora oggi in Oriente con il nome di tannur.

Ricostruzione di un forno Tinuru. Fonte.

 

Nel palazzo di Mari (Siria) sono stati ritrovati una cinquantina di stampi risalenti al 1780 a.c. che con molta probabilità servivano a dare forme diverse al pane, dolci o formaggi.

Stampo da forno per pane raffigurante delle capre  e un leone che attacca un bovino. Terracotta, inizio 2 ° millennio aC , Palazzo di Mari. Fonte.

Insomma nelle prime civiltà dell’umanità già esistevano tecniche gastronomiche complesse e raffinate.

COME E DOVE SI MANGIAVA?

Tutte le antiche ricette mesopotamiche che ci sono pervenute terminano con un “portare a tavola” o più letteralmente “da presentare a coltello” .
Ed infatti il coltello è l’unico utensile utilizzato per mangiare.

Nell’antica Mesopotamia non esisteva una vera e propria “sala da pranzo”, le loro “tavole” erano in realtà dei vassoi con sopra le pietanze.

Ma a che ora si mangiava?
I pasti principali della giornata erano due: Uno del mattino e uno della sera.

La cena pare fosse il pasto principale dato che in sumero la parola “pasto” (kin,sig) era la stessa parola utilizzata per “crepuscolo”.

Ovviamente la popolazione ricca poteva raddoppiare il momento del pasto facendo più spuntini durante il giorno.

BANCHETTI DA RE

Sempre a Mari  sono state ritrovate circa 2000 tavolette risalenti al 1780 a.c.,  con incise le liste  delle vettovaglie fornite giornalmente dai magazzini di prodotto cerealicoli, di olio e e frutta secca e dai macellai per il pasto quotidiano del re.

Il re Assurbanipal e la sua regina si godono una tazza di vino in giardino.
VII secolo aC- Fonte.

Un esempio dell’abbondanza di questi banchetti è datato 870 a.c. nella città assira di Kalhu (oggi Nimrud in Iraq) per l’inaugurazione dei palazzi di Assurbanipal II (883-859 a.c.).

Secondo i redattori dell’epoca, che comunque tendevano ad esagerare, Assurbanipal II aveva invitato non meno di 69.574 invitati!

A questi invitati vanno aggiunti i circa 40000 sudditi lavoratori, il personale della corte ed altri “pezzi grossi” del regno.

I dettagli di questa immensa abbuffata sono stati ritrovati scritti un una stele ritrovata sul posto nel 1951, e si tratta di:

50.000 pezzi di bestiame grosso e minuto, animali da cortile e selvaggina
10.000 pesci
10.000 uova
quintali di verdure, latticini, frutta
10.000 giare di birra e altrettanto vino (e sicuramente altrettanti di pane ed acqua)

C’è da presupporre comunque che non tutti i commensali siano stati trattati alla stessa maniera e quindi che i menù variassero a seconda del rango sociale dei partecipanti.
Come se non bastasse quest’inaugurazione durò ben dieci giorni…

Anche gli individui più umili potevano partecipare a questi banchetti “nazionali” indetti dal re, il che rappresentava per loro un’ottima occasione per fare un pasto decente.
Questi mega banchetti venivano spesso accompagnati da doni.

Ma i banchetti facevano anche parte della vita di tutti i giorni.

Quando una donna stava per sposarsi doveva lasciare la casa dei genitori per andare a vivere fino alla morte a casa del marito e dei suoi genitori.

Il passaggio dell’entrata della nuova sposa nella famiglia di lui, veniva sancito con un sontuoso banchetto a spese della famiglia dello sposo.

Questo pasto non era solo un festeggiamento: consumando il cibo della famiglia dello sposo, la giovane sposa si incorporava alla sua famiglia, traendo la vita dagli stessi loro averi.

In modo simile avveniva sancita anche la vendita di beni fondiari.

Insomma fin dai tempi più remoti dell’umanità il banchetto ha rappresentato ben più del semplice pasto in compagnia, esso sanciva legami di parentela, solidarietà, amicizia accordi diplomatici e commerciali, allora come ancora oggi.

 

Libri consultati:

Presentazione di Jean Bottero, “L’Oriente antico, dai Sumeri alla Bibbia”, Edizioni Dedalo.

Siti consultati:

http://www.library.yale.edu/neareast/exhibitions/cuisine.html

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